Il gruppo di ricerca del progetto SPHeritage è composto da esperti in varie discipline come archeologia preistorica, geologia, geoarcheologia, geomorfologia, paleontologia, sedimentologia e paleomagnetismo, provenienti dall’Università di Pisa, Università degli Studi Milano, Università di Genova, Museo di Antropologia Preistorica del Principato di Monaco, Università Ca’ Foscari Venezia e Consiglio Nazionale delle Richerche.
Università di Pisa (UNIPI)
Marta Pappalardo, geomorfologo.
Marta si occupa principalmente di cartografia geomorfologica applicata agli ambienti costieri e al rapporto fra insediamento umano e ambiente naturale. Ha sviluppato il tema dell’impiego di indicatori geomorfologici e geoarcheologici nello studio dell’evoluzione costiera e delle variazioni del livello del mare. Il suo ambiente di ricerca preferito è quello delle coste rocciose, dove studia anche i processi responsabili del modellamento del litorale. Fra gli obiettivi delle sue recenti ricerche sono l’analisi delle unità geomorfologiche tipiche del paesaggio delle pianure costiere e del loro rapporto con l’evoluzione diacronica degli insediamenti umani. Marta è professore ordinario presso l’Università di Pisa.
KEYWORDS: geomorfologia, coste rocciose, variazioni del livello del mare, paleogeografia, geoarcheologia.
Matteo Vacchi, geomorfologo. Matteo focalizza la sua attività di ricerca sull’evoluzione delle aree costiere, ed in particolare sull’analisi delle modificazioni passate del paesaggio costiero finalizzata alla definizione della loro attuale vulnerabilità. È esperto in ricostruzioni paleoambientali nelle aree costiere tramite l’utilizzo di diverse tipologie di indicatori sedimentologici e geomorfologici. Ha partecipato a progetti di ricerca sull’evoluzione costiera degli ultimi duecentomila anni delle coste del Mediterraneo e dell’Atlantico. Matteo è ricercatore all’Università di Pisa.
KEYWORDS: Geomorfologia costiera, Paleo-ambiente, cambiamenti climatici, gestione costiera.
Elisabetta Starnini, archeologo. Elisabetta si occupa di applicazioni archeometriche all’archeologia preistorica e di sperimentazione di metodologie non invasive per la caratterizzazione di materie prime. Esperta di indagini per lo studio della circolazione di materie prime, lavora con sistemi di cronologia assoluta alla definizione della datazione di materiali e contesti preistorici. Collabora con gruppi di ricerca internazionali a indagini paleoambientali e geoarcheologiche al fine di ricostruire antichi ecosistemi e paesaggi estinti. Si è occupata di problematiche di Preistoria mediterranea, del problema della Neolitizzazione, della transizione Paleolitico medio-superiore. Elisabetta è ricercatrice all’Università di Pisa.
KEYWORDS: Preistoria dei paesi mediterranei, industria litica, cronologia al radiocarbonio, paesaggi ed ecosistemi preistorici, tecnologia preistorica.
Luca Ragaini, paleontologo. L’attività di ricerca di Luca è rivolta soprattutto allo studio di faune a molluschi (malacofaune) neogenico/quaternarie e finalizzata a ricostruzioni paleoambientali e paleobiogeografiche nonché all’inquadramento paleoclimatico grazie all’integrazione dei dati faunistici con quelli mineralogici ed isotopici ottenuti dai gusci degli esemplari rinvenuti. Luca studia le malacofaune in associazione a informazioni tafonomiche (cioè le condizioni presenti durante il processo di fossilizzazione) e tracce fossili, potente strumento per ricostruire le variazioni nel tempo del livello marino. Luca è ricercatore all’Università di Pisa.
KEYWORDS: Tafonomia e modalità di vita dei molluschi, ambienti marini e salmastri, Neogene, Quaternario, evoluzione dei mollusci mediterranei.
Marco Serradimigni, archeologo preistorico. Marco si occupa prevalentemente dello studio dei complessi litici scheggiati paleo-mesolitici (Paleolitico medio, Paleolitico superiore finale, Mesolitico) in relazione alle dinamiche del comportamento umano in merito allo sfruttamento del territorio e i relativi aspetti tecno-economici. Esperto di indagini archeologiche e geoarcheologiche in grotta, allo stesso tempo si è altresì occupato di problematiche inerenti la neolitizzazione del territorio italiano centro meridionale. Collabora con studiosi italiani e stranieri per quanto riguarda la Geoarcheologia e la tecnologia litica, ambito quest’ultimo approfondito anche sotto l’aspetto della scheggiatura sperimentale per la ricostruzione delle principali catene operative messe in atto dai gruppi umani preistorici. Marco è assegnista di ricerca all’Università di Pisa.
KEYWORDS: Paleolitico, Mesolitico, Neolitizzazione, Tecnologia, Sperimentazione.
Deirdre D. Ryan, geomorfologa. La ricerca di Deirdre si concentra sul ruolo delle fluttuazioni quaternarie del livello del mare e dei cambiamenti climatici associati, della topografia antecedente e della neotettonica nell'influenzare la geomorfologia costiera e la stratigrafia. A tal fine, ha impiegato metodi di tafonomia, petrografia e mappatura in ArcGIS. Deirdre è anche un’ esperta nel metodo geocrocologico della racemizzazione degli aminoacidi, utilizzato per sviluppare quadri cronostratigrafici. La sua esperienza di ricerca comprende successioni di barriere costiere, terrazze marine e coste rocciose sia nell'emisfero settentrionale che in quello meridionale. Deirdre è assegnista di ricerca a Pisa.
KEYWORDS: geomorfologia, Quaternario, livello del mare, cambiamento climatico, racemizzazione degli aminoacidi.
Gabriella Raffa, geologo marino. Nell’ambito del progetto SPHeritage, Gabriella si occupa della caratterizzazione di successioni sedimentarie tramite lo studio di dati sismo-stratigrafici, batimetrici e carotaggi, applicando modelli topo-batimetrici digitali ad alta risoluzione, per interpretare il paleo-paesaggio della piattaforma continentale antistante l’area archeologica dei Balzi Rossi. Gabriella è ricercatrice presso l’Università di Pisa.
Keywords: Sismo-stratigrafia, Successioni sedimentarie, Piattaforma continentale
Università degli Studi di Milano (UNIMI)
Andrea Zerboni, geomorfologo e geoarcheologo. Andrea si occupa dello studio della dinamica climatica ed ambientale nel periodo Quaternario e della risposta dei processi superficiali a tali modificazioni, con particolare attenzione ai contesti mediterranei e a quelli delle regioni aride di Africa, Arabia e Levante. Le sue ricerche riguardano la ricostruzione del complesso rapporto clima-uomo-ambiente, con particolare attenzione all’identificazione delle prime evidenze di influenza antropica sui processi superficiali, attraverso l’indagine geomorfologica, la cartografia tematica, l’indagine archivi di proxy data e lo studio di siti e paesaggi archeologici. Andrea è professore associato all’Università degli Studi di Milano.
KEYWORDS: Geoarcheologia, Micromorfologia, Geologia del Quaternario, Antropocene.
Manuela Pelfini, geomorfologo. Manuela si occupa degli impatti del cambiamento climatico sui processi geomorfologici, sulle caratteristiche del paesaggio nelle diverse regioni morfoclimatiche, sulla vegetazione arborea quale indicatore dei cambiamenti ambientali, e sul patrimonio geomorfologico. Inoltre si occupa di analisi della geodiversità, censimento, e analisi dell’evoluzione dei geomorfositi mediante tecniche proprie della geomorfologia e della dendrocronologia, valutazione, proposte di valorizzazione, impatto dei cambiamenti climatici e delle azioni antropiche sul geoheritage, implicazioni per il valore globale (scientifico, ecologico, culturale) e per gli scenari di pericolosità e rischio geomorfologico, di cartografia del geoheritage. Manuela è professore ordinario all’Università degli Studi di Milano.
KEYWORDS: Geomorfologia climatica, Dendrogeomorfologia, Geodiversità, Geoheritage.
Giovanni Muttoni, stratigrafo. Giovanni si occupa di paleomagnetismo e delle sue applicazioni in campo geologico. I suoi principali interessi di ricerca includono: la definizione della polarità del campo magnetico terrestre; le cause geologiche della modificazione dell condizioni ambientali da greenhouse ad icehouse nel Cenozoico; l’evoluzione climatica e sedimentaria del Mediterraneo tra Pliocene e Pleistocene; la stratigrafia ed età delle fasi antiche del popolamento umano dell’Europa a partire dalla transizione del Pleistocene antico. Giovanni è professore ordinario all’Università degli Studi di Milano.
KEYWORDS: Magnetostratigrafia, Paleomagnetismo, Stratigrafia, Geologia.
Irene Bollati, Geomorfologo. Irene si occupa di geomorfologia, dendrogeomorfologia e patrimonio geomorfologico in ambienti di alta e media montagna (Alpi, Appennini). In particolare, ha sviluppato metodologie multidisciplinari di indagine e valutazione quantitativa del geoheritage e della sua evoluzione in risposta ai processi geomorfologici legati al clima. Si occupa di cartografia geomorfologica e di tecniche di rappresentazione cartografica semplificata a fini divulgativi. Ha elaborato strategie didattiche innovative nel campo della divulgazione delle Scienze della Terra, sperimentate in diversi progetti sul territorio. Irene è ricercatrice all’Università degli Studi di Milano.
KEYWORDS: Geomorfologia, Cartografia geomorfologica, Dendrogeomorfologia, Patrimonio geomorfologico
Alessandro Perego, esperto in GIS per le ricostruzioni paleoambientali. Alessandro è uno scienziato naturalista esperto di tecniche d’interpretazione di dati telerilevati ed elaborazione di dati geospaziali in ambiente GIS per la realizzazione di carte tematiche e geomorfologiche. Generalmente lavora in aree di interesse geoarcheologico ai fini della ricostruzione paleoambientale. Alessandro è assegnista di ricerca all’Università degli Studi di Milano.
KEYWORDS: Geomorfologia, Geoarcheologia, Fotointerpretazione, GIS.
Serena Perini, Geologa paleomagnetista. Serena si occupa principalmente di datazioni di successioni sedimentarie contenenti siti d'interesse paleoantropologico attraverso l'applicazione della magnetostratigrafia al fine di ricostruire le tempistiche della mobilità degli antenati dell’uomo moderno (gli ominini) nel continente africano ed europeo negli ultimi 2 milioni di anni. Serena si occupa inoltre dello studio delle proprietà magnetiche delle rocce e dei sedimenti che portano la rimanenza magnetica naturale. Serena è dottoranda all’Università degli Studi di Milano.
KEYWORDS: Paleomagnetismo, Magnetostratigrafia e datazioni.
Luca Forti, geoarcheologo. Luca si occupa principalmente di ricostruire i rapporti uomo-ambiente in diversi contesti geografici, con particolare focus sul Medio Oriente e sull’Italia. Il suo lavoro prevede principalmente ricostruzioni paleoclimatiche e paleoambientali in contesti archeologici paleolitici, neolitici e età del Bronzo. Tali ricostruzioni vengono effettuate con la creazione di carte geomorfologiche e geoarcheologiche correlate a un contesto paleoclimatico derivante da sequenze lacustri e depositi di grotta (speleotemi). L'obiettivo specifico della sua ricerca è quello di comprendere i processi messi in atto da comunità archeologiche in risposta ai cambiamenti climatico-ambientali avvenuti nel corso del Tardo Quaternario. I suoi ambienti di ricerca preferiti sono: grotte, piane alluvionali, deserti, aree montuose e zone costiere. Luca è dottorando all’Università degli Studi di Milano.
KEYWORDS: Geoarcheologia, Ricostruzioni climatiche e ambientali, Rapporto uomo-ambiente.
Andrea Pezzotta, Geologo del Quaternario e geomorfologo. Il lavoro di Andrea si concentra sulla cartografia geomorfologica e di geologia del Quaternario, avvalendosi del lavoro di terreno e delle tecniche di remote sensing e analisi spaziale. Inoltre, utilizza questo approccio in differenti contesti geodinamici, al fine di comprendere l'evoluzione Quaternaria del paesaggio a varie scale e distinguere l'impronta dei processi guidati da tettonica e clima. Andrea è dottorando presso l'Università degli Studi di Milano.
KEYWORDS: Geomorfologia, Geologia del Quaternario, GIS, Evoluzione del Paesaggio
Angela Proietto, naturalista. L'attività di ricerca di Angela si concentra su prove di laboratorio, in particolare analisi geochimiche (Carbonio organico totale, Carbonio inorganico totale e Azoto mediante Analizzatori elementari organici e Carbonio isotopico mediante Spettrometro di massa del rapporto isotopico DELTA V) e chimiche (pH e CaCO3) di suoli e sedimenti. Angela è assegnista di ricerca presso l'Università degli Studi di Milano.
PAROLE CHIAVE: Prove di laboratorio, Analisi geochimiche, Analisi chimiche
Stefano Costanzo, archeologo. Stefano è un geoarcheologo che si occupa di ricostruire i processi di formazione dei siti archeologici impiegando tecniche che spaziano dalle analisi satellitari, alle indagini geomorfologiche e pedologiche, fino all'impiego della micromorfologia di suoli in sezione sottile. L'obiettivo delle sue ricerche è la ricostruzione delle complesse relazioni tra variazioni ambientali e comunità umane, con un focus su Pleistocene Superiore e Olocene. Stefano ha lavorato nei deserti e nelle savane di Sudan ed Egitto, ma anche nel Regno Unito e in diversi siti di epoca storica e preistorica nel centro e nord Italia.
Università di Genova (UNIGE)
Fabio Negrino, archeologo. Fabio si è occupato di differenti aspetti della ricerca preistorica e protostorica, dal Paleolitico inferiore all’età dei metalli, approfondendo sia le problematiche più prettamente culturali sia quelle di carattere ambientale, queste ultime focalizzate sulla relazione uomo ambiente, con particolare attenzione alla regione Liguria. Negli scavi al sito Riparo Bombrini, nel complesso dei Balzi Rossi, studia l’estinzione dei neandertaliani e l’origine e diffusione dell’uomo anatomicamente moderno. Fabio è professore associato all’Università degli Studi di Genova.
KEYWORDS: Paleolitico, Mesolitico, Industria litica.
Silvia Gazzo, archeologa. Silvia studia lo sfruttamento della malacofauna marina da parte dei gruppi umani preistorici, con una maggiore attenzione verso i gruppi di cacciatori-raccoglitori paleolitici e mesolitici. L’interdisciplinarità del suo lavoro di ricerca – che prevede aspetti tassonomici, tafonomici, tracceologici e tecnologici – permette di riconoscere le modalità e le finalità della raccolta dei molluschi marini, nonché di ricostruire il paleoambiente marino e costiero. Nell’ambito del progetto SPHeritage, si occupa dello studio dei resti malacologici marini provenienti da alcuni siti costieri localizzati nell’arco ligure-provenzale, al fine di comprendere la relazione uomo-ambiente costiero durante il Pleistocene e le prime fasi dell’Olocene. Silvia è dottoranda all’Università degli Studi di Genova.
KEYWORDS: Archeomalacologia, Paleolitico, Mesolitico, Analisi tecno-funzionale, Analisi tracceologica.
Danilo Morelli, geologo marino. Danilo si occupa della geologia dei margini continentali con particolare attenzione alla cartografia geologica marina ed all’evoluzione stratigrafica ed all’assetto morfo-strutturale di alcune aree marine italiane maggiormente critiche da un punto di vista della tettonica attiva e dei rischi geo-ambientali ad essa connessi. La maturazione di competenze nell’elaborazione digitale di dati sismo-stratigrafici e morfo-tettonici marini, affiancata alla collaborazione con specialisti ed esperti in morfo-tettonica attiva delle aree emerse, ha consentito l’avanzamento delle conoscenze nel campo della geologia terra-mare, dell’ambiente e dell’esplorazione delle aree in cui ha operato. Danilo è ricercatore all’Università degli Studi di Genova.
KEYWORDS: Margini continentali, cartografia geologica marina, sismo-stratigrafia ed evoluzione morfo-tettonica dei mari italiani, tettonica attiva e rischi geo-ambientali marini ad essa connessi.
Nicola Corradi, geologo e sedimentologo. Nicola conduce studi sui fondali marini, sia per gli aspetti stratigrafici che per quelli legati alla dinamica sedimentaria. Ha partecipato a ricerche e campagne oceanografiche nel Mar Ligure e Mediterraneo occidentale, con particolare riferimento allo studio delle coperture sedimentarie, ai depositi tardo-quaternari ed alla evoluzione dei canyon sottomarini. Conduce studi di Geologia marina nel Mare di Ross, in Antartide, incentrati sulla evoluzione della serie sedimentaria in rapporto alla dinamica delle calotte glaciali polari. Per quanto attiene la fascia costiera, si occupa dello studio delle coste di deposito, soprattutto a riguardo della loro evoluzione sedimentaria. Nicola è professore associato all’Università degli Studi di Genova.
KEYWORDS: Fondali marini, stratigrafia sismica, coste deposite, Mar Ligure, Mare di Ross.
Museo di Antropologia Preistorica di Monaco (GOUV_MC)
Elena Rossoni-Notter, archeologa. Elena dirige il Museo di Antropologia Preistorica di Monaco, istituto di ricerca dedicato alle origini dell'Umanità e all'evoluzione dell'Uomo, fondato dal Principe Alberto I nel 1902. Elena conduce scavi programmati, preventivi e di salvataggio all'interno del Principato al fine di comprendere meglio l'evoluzione dei comportamenti regionali e dei paleoambiente. La sua ricerca è dedicata anche alle grotte dei Balzi Rossi, scavate dalle prime squadre del museo, e in particolare ai comportamenti tecnoculturali musteriani e acheuleiani. Gli attuali programmi scientifici del museo sono interdisciplinari e sono di particolare interesse per i siti archeologici monegaschi e la Grotta del Principe nel complesso dei Balzi Rossi da un punto di vista paleoantropologico, tecnico, culturale, paleontologico e paleoambiente.
KEYWORDS: Preistoria, Paleolitico, Comportamenti, Monaco, Liguria.
Olivier Notter, archeologo. Olivier è uno specialista in industrie litiche del Paleolitico inferiore e medio e ha partecipato a numerose collaborazioni scientifiche in Europa, Africa e Asia. Ricercatore presso il Museo di Antropologia Preistorica di Monaco, è responsabile dei siti archeologici del Principato di Monaco e della Grotta del Principe ai Balzi Rossi, dove partecipa ad un'analisi territoriale e diacronica degli insediamenti umani sul litorale liguro-provenzale mettendo in evidenza le collezioni del Museo e i risultati di vecchie e nuove ricerche condotte. È interessato alle variazioni del livello del mare indotte dal cambiamento climatico nel Quaternario per comprendere meglio i territori sfruttati dalle popolazioni del passato e le loro capacità di adattamento.
KEYWORDS: Preistoria, Archeologia, Comportamento umano, Industrie litiche.
Abdelkader Moussous, archeologo e paleontologo. Abdelkader studia l'evoluzione dei paleoambienti al fine di chiarire la conoscenza della paleobiodeiversità e l'evoluzione della paleoecologia dei siti nelsud-est della Francia e della Liguria; questi ultimi sono siti chiave per comprendere l'ambiente e il comportamento degli esseri umani del tardo Pleistocene nella regione. Responsabile della mediazione scientifica e paleontologo presso il Museo di Antropologia Preistorica di Monaco, si occupa principalmente della diffusione delle conoscenze scientifiche e dello studio della fauna antica, comprese quelle conservate nelle riserve del museo. Ha completato una tesi di dottorato sull'approccio biostratigrafico e l'evoluzione dei paleoambienti durante il pleistocene superiore, basata sullo studio dei grandi mammiferi nelle grotte di Balzi Rossi.
KEYWORDS: Paleontologia, paleoambiente, paleobiediversità, biostratigrafica, mediazione scientifica.
Università Ca' Foscari, Venezia
Alessio Rovere, geologo. Alessio lavora sui cambiamenti del livello del mare e sugli effetti del cambiamento climatico attuale sugli ambienti costieri. Il focus della sua ricerca è la comprensione dei cambiamenti del livello del mare nel passato, ma ha un interesse parallelo nello studio degli ambienti costieri moderni. Alessio ha lavorato nel Mar Mediterraneo, nell'Oceano Atlantico, Indiano e Pacifico. Ovunque abbia lavorato, ha costruito collaborazioni durature con partner locali e si è sempre sforzato di rendere i risultati delle sue ricerche disponibili al grande pubblico. È uno degli autori del Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC il Gruppo intergovernativo dell’Onu sul cambiamento climatico. Alessio è professore associato all'Università Ca' Foscari di Venezia.
KEYWORDS: Livelli marini passati, geologia costiera, processi costieri.
Consiglio Nazionale delle Richerche, Istituto di Geoscienze e Georisorse
Eleonora Regattieri, Geochimica. Eleonora si occupa principalmente della ricostruzione della variabilità paleoidrologica, paleoambientale e paleoclimatica del Mediterraneo durante il periodo Quaternario, tramite la produzione ed interpretazione di serie temporali di dati geochimici, geocronologici e stratigrafici da archivi climatici di ambiente continentale ed in particolare da carbonati di ambiente carsico (speleotemi). Punti centrali della sua attività sono la ricostruzione dell’influenza dei forzanti climatici globali e delle teleconnessioni climatiche extra-regionali, con particolare attenzione alle variazioni abrupte a scala secolare e millennaria. Eleonora è ricercatrice presso l’istituto di Geoscienze e Georisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IGG, CNR).
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) - Sezione di Pisa
Paola del Carlo, vulcanologa. L'attività di ricerca di Paola riguarda la geologia vulcanica, la tefrostratigrafia, la petrografia, la geochimica e la vulcanologia fisica delle eruzioni esplosive. Ha esperienza nel lavoro sul campo sui vulcani attivi e nelle attività di perforazione offshore e nell'entroterra per lo studio di tefra e criptotefra. Ha partecipato a progetti nazionali e internazionali per lo studio del vulcanismo in Victoria Land (Antartide) e ha partecipato a spedizioni italiane presso MZS e McMurdo Station (Mare di Ross). Ha anche esperienza nelle attività di monitoraggio dei vulcani Etna e Stromboli. Paola è ricercatore senior presso l'INGV Sezione di Pisa.
Parole chiave: vulcanologia, tefrostratigrafia, geochimica delle rocce vulcaniche